- 24/08/2022
- Fabrizio Macrì
- 0 Commenti
- True Italian Taste
True Italian Taste in Svizzera: non è tempo di fermarsi
Ecco perché il food and wine italiano continua a crescere su un mercato maturo e concorrenziale.
Tabella dei Contenuti
Premessa
I risultati ottenuti tramite il progetto True Italian Taste ed il nuovo approccio strategico che questo ha consentito, suggeriscono di non interrompere ora le attività, ma anzi di continuare a scommettere sul progetto ed il suo marchio, magari introducendo degli elementi di novità e di ottimizzazione delle risorse.
Il mercato svizzero culla del Made in Italy
Il mercato svizzero è una storia di successo per l’export italiano agroalimentare.
1,47 miliardi di Euro esportati nel 2021 a fronte degli 1, 35 miliardi del 2020 (+ 8,8%).
Nei primi 5 mesi del 2022 l’agroalimentare Made in Italy ha già raggiunto i 677 milioni di export a fronte dei 588 del maggio 2021 (+15,1%).
Eppure gli ostacoli non mancano:
- di carattere normativo (dazi, contingenti doganali, stagionalità e licenze di importazione)
- di carattere commerciale (concorrenza spietata, prodotti già stabiliti sul mercato che occupano spazi di mercato vitali per i nuovi entranti, selettività nelle scelte di acquisto)
Il True Italian Taste
In questo quadro un acceleratore di crescita è stato senz’altro rappresentato dal progetto True Italian Taste portato avanti da 41 delle 84 Camere di Commercio Italiane all’estero (CCIE) per 6 anni su 27 mercati di destinazione del food and wine italiano.
Progetto nato per contrastare attraverso attività promozionali il deleterio fenomeno dell’Italian sounding che tramite il proliferare di prodotti imitati e non autenticamente italiani, sottrae ogni anno all’Italia decine di miliardi di export agroalimentare, il TRUE ITALIAN TASTE (TIT) è stato finanziato prima dal Ministero dello Sviluppo Economico (Mi.Se) e poi dal Ministero degli esteri e della Cooperazione internazionale (MAECI) e affidato ad Assocamerestero per il coordinamento delle azioni promozionali svolte dalla CCIE sui territori di loro competenza.
Il True Italian Taste in Svizzera
In Svizzera il progetto, portato avanti dalla Camera di Commercio Italiana per la Svizzera (CCIS), si è rivelato un acceleratore di espansione commerciale per il food and wine italiano.
Non solo le iniziali azioni di informazione e diffusione sul fenomeno dell’Italian sounding hanno suscitato riscontro ed interesse concreto da parte della distribuzione svizzera, ma anche gli eventi promozionali realizzati a marchio TIT hanno generato ritorni commerciali tangibili e l’ingresso sul mercato di prodotti artigianali e sconosciuti.
In Svizzera in questi 6 anni e nonostante la pandemia, sono state realizzate almeno 15 iniziative a marchio True Italian Taste tra cui:
- seminari e workshop di sensibilizzazione per distribuzione, pubblico, stampa e ristorazione;
- presentazioni di preparazione delle aziende italiane al mercato e incontri b2b con importatori;
- attività di comunicazione e promozione b2c dirette alla clientela finale della distribuzione alimentare svizzera.
Al di là delle iniziative in sé è stata la rete di contatti che il progetto, grazie anche ad una capillare presenza sui social, è stato in grado di generare consentendo di aumentare il numero ed elevare il livello qualitativo dei contatti che la Camera ha potuto mettere a disposizione delle imprese.
Le ragioni del successo del True Italian Taste
L’ultimo aspetto elencato e cioè la possibilità prevista dal progetto di affiancare al b2b delle efficaci azioni di coinvolgimento della clientela finale degli importatori (segmenti di consumatori e Ho.Re.Ca.) hanno rappresentato a nostro modo di vedere la chiave de successo del TIT in Svizzera e l’elemento di spinta ulteriore al consumo di agroalimentare italiano nella Confederazione.
Nel True Italian Taste gli importatori, solidi partner della Camera di Commercio, hanno trovato uno strumento utile a sensibilizzare la loro clientela all’acquisto di prodotti agroalimentari autentici.
Gli importatori svizzeri di prodotti italiani investono molto per affermarsi sul loro mercato di riferimento come “ambasciatori” del prodotto autentico italiano presso pubblico, ristorazione e dettaglio. Avere la possibilità di testare nuovi prodotti potendoli però anche contestualmente promuovere alla loro clientela, ha ridotto per loro il rischio (che accompagna sempre l’inserimento di nuovi prodotti su un mercato che ancora non ne conosce le caratteristiche) e ne ha aumentato la propensione all’acquisto.
Abbiamo fatto squadra
Questa caratteristica del progetto ha anche consentito a tutti gli stakeholder dell’agroalimentare contattati dalla Camera di fare squadra sotto un unico marchio; una squadra composta da ristoranti, importatori, giornalisti, influencer e membri dello staff CCIS che hanno fatto della promozione del Made in Italy un mestiere e che hanno trovato nel marchio del True Italian Taste una bandiera.
Il True Italian Taste è diventato in Svizzera sinonimo di qualità agroalimentare e di garanzia istituzionale della filiera e della serietà delle iniziative svolte.
Il futuro del True Italian Taste
Al momento il progetto è fermo: gli ultimi eventi sono stati realizzati a giugno 2022 e c’è incertezza sul futuro legata soprattutto alla volontà del MAECI d continuare ad investire in questo progetto.
Riteniamo che sarebbe un errore fermarsi ora: finalmente per una volta abbiamo “fatto sistema” e non lo abbiamo solo detto; abbiamo messo in atto azioni efficaci con ritorni commerciali misurabili che non sono restati solo sulla carta.
Siamo pieni di idee per rilanciare il progetto con un taglio innovativo ed efficace e, se necessario, anche misure di ottimizzazione delle risorse, che saremmo felici di poter condividere con i policy maker della promotion pubblica italiana.
La Camera di Comercio Italiana per la Svizzera crede nel True Italian Taste del futuro con passione e ottimismo.
Lascia un commento